ALESSANDRA SCHIAVINATO: Vernice fresca

Schiavinato - sito

Sabato 5 luglio 2025, alle ore 18:30, si inaugura Vernice fresca, esposizione personale di Alessandra Schiavinato, a cura di Veronica Longo, presso Atelier Controsegno, Via Napoli 201, Pozzuoli, Napoli (località La Pietra, lungomare Bagnoli, vicino alla cumana “Dazio”).

Evento speciale della serata è il duo Serial Kitchen, che propone La tristezza delle tende da sole, brani inediti selezionati dal loro primo album.

Come una ventata leggera e briosa, arriva Alessandra Schiavinato, la protagonista in mostra presso Controsegno.

Nata a Treviso, dove risiede (dopo una lunga esperienza di vita e lavoro, come traduttrice e interprete, a Londra e Roma), Alessandra si esprime nella grafica e nella pittura con una felicità cromatica ed esecutiva non comuni. La sua formazione esordisce con studi scientifici e linguistici, tuttavia, a circa 16 anni, inizia a dipingere con gli acquerelli, accostandosi alla pittura botanica. La sua natura onnivora ed entusiasta, la porta verso gli studi artistici, iniziati alla Scuola Internazionale di Illustrazione di Sarmede, per poi ampliarsi notevolmente con la grafica, l’incisione, il libro d’artista, approfondendo sia diverse tecniche incisorie, dirette e non (puntasecca, acquaforte, ceramolle), sia metodologie sperimentali, che trovano la via più congeniale integrandosi con pittura, disegno, acquarello, collage, fotografia, calligrafia, ecoprinting e fiber art, partecipando a numerose mostre internazionali, di Grafica d’Arte, Libro d’Artista e Mail Art.

Degli artisti del ‘900, Alessandra sente che, forti sono state le pulsazioni che ha tratto da Emil Nolde per il senso incantato della natura e i toni violenti, Marc Chagall per la libertà dell’immaginazione e Henri Matisse per la sperimentazione sui colori, coraggiosa e d’avanguardia, eppure, la magia dei suoi accostamenti cromatici e forme, al limite tra il fantastico e l’astratto, tanto la avvicinano alla poesia di Anton Zoran Mušič.

Il suo spirito, curioso e creativo da sempre, la spinge a mettersi di continuo alla prova, al fine di apprendere competenze diversificate, per trovare la sua voce, intima e personale. Fonte continua d’ispirazione per le sue opere è la vita, nelle sue continue sfaccettature: i viaggi, le residenze all’estero, gli incontri con artisti, l’amore per la musica, la poesia, di cui è un’appassionata lettrice e traduttrice.

Poliedrica e versatile, Alessandra non disdegna la contaminazione tra vari generi ed espressioni, che la spingono a misurarsi con contesti in continua evoluzione. Sperimentale è pure il suo approccio verso la tela, il cui supporto, dopo le iniziali imprimiture, e mescolanze dei toni, subisce un cambiamento radicale, talvolta voltando addirittura l’orientamento, finché la forma, con il suo ritmo, non fuoriesce, apparendo quasi dal nulla. Tutto questo perché l’Artista, più che riprodurre quello che vede, desidera creare un mondo nuovo, in cui non esista alcun limite alla fantasia e all’emozione che può scaturire dall’opera. La sua peculiarità, è il felice accostamento tra i colori, che contraddistingue la sua produzione, non prediligendo una tonalità rispetto a un’altra, ma scegliendo la gradazione più pertinente alla tela o al supporto che in quel momento sta dipingendo. Non a caso, Alessandra ha una modalità operativa veramente interessante e singolare: innanzitutto produce personalmente i fogli che utilizza, disponendo i colori su una lastra, fino a creare un “pattern” intrigante che è trasferito, tramite contatto, su carte veline giapponesi sottilissime, strappate in frammenti, sfruttandone le potenzialità, intervenendo ulteriormente con pennelli o strumenti di vario genere che costruisce da sé, per ricavarne segni o effetti particolari. Infine, quando gli elementi si sono asciugati, ne realizza altri da collocare sull’opera con stratificazioni, finché il risultato non giunge a ciò che si è prefissata. La scelta della carta o della tecnica mista, offre così molteplici

possibilità espressive e compositive, dando l’opportunità di essere totalmente liberi nella creazione.

Senza dubbio, ogni opera è un viaggio interiore, la cui partenza è in ciò che l’autrice sente e vive, alla ricerca di qualcosa che dialoghi con lei, ma che nessun altro riesce ancora a vedere, in un continuo conflitto tra il progetto e l’azione, tra la mente razionale e le mani che agiscono di impulso, prendendo il sopravvento e portando verso una meta ignota e misteriosa, che emerge solo alla fine del percorso. Si potrebbe così asserire che ogni lavoro si trasforma in una sorta di “seduta psicanalitica”, in cui emergono una gamma di emozioni intense in sequenza: eccitazione, fatica, rabbia, confusione, ansia, liberazione e gioia, per giungere al momento della crisi e della trasformazione, dalla paura alla visione, dalla crisalide alla farfalla. Ciò che l’Artista auspica è che chiunque osservi il suo operato, si lasci andare alle sensazioni che prova, laddove la pittura, come la musica, scavalcano completamente le categorie mentali e arrivano direttamente all’animo. Poiché, se è vero che non esiste un modo giusto o sbagliato di leggere un quadro, è altrettanto certo che, quando questo coinvolge lo spettatore, ne rapisce i sensi, lasciando uno sbigottimento non facilmente spiegabile, a prescindere dall’interpretazione che se ne può dare… Per questo, persino i titoli delle opere per l’Artista sono significativi, aprendo un varco interiore man mano che procede nel lavoro: talvolta capita che ne abbia già uno prefissato da cui parte, e che poi si trasforma durante il lavoro, in alternativa, è anche successo che ne abbia utilizzato uno pensato per un’altra cosa. Assegnare un “nome” al quadro, è così un ulteriore atto demiurgico, che contribuisce non solo alla creazione, ma all’esperienza intima che ne è scaturita, dipingendolo… L’essenza di questa mostra, costituita da quadri, grafiche d’arte e libri di artista, tocca le corde dello spirito, per suonare la nota più delicata o nascosta, che vibra direttamente al cuore, di chi sa ascoltare con pazienza e lungimiranza…

Duo SerialKitchen

Completa degnamente la serata il duo SerialKitchen (Antonio Tottolo e Stefania Manzo) che presenta in anteprima una selezione di brani tratti dal loro primo album La tristezza delle tende da sole.

Il progetto nasce nel 2011, con la registrazione del marchio e dei disegni degli omonimi elementi d’arredo, caratterizzati da una forma ispirata alla ruota dentata. Alla base vi è la riflessione sulla relazione tra le persone, evocata metaforicamente come il movimento sinergico e interconnesso d’ingranaggi all’interno di un dispositivo meccanico. Dall’iniziale focus sull’aspetto sentimentale, il percorso si è ampliato, includendo serie considerazioni sulle dinamiche umane e sulle conseguenze di una gestione disattenta dei rapporti, che -come gli ingranaggi- richiedono cura e manutenzione. L’esecuzione dal vivo offre un ulteriore sguardo intimo sul loro universo sonoro e le risonanze emotive.

In conclusione, Controsegno continua a proporvi degli eventi irrinunciabili, caratterizzati da meraviglia, curiosità, vitalità cromatica e acustica, per poter trascorrere dei momenti memorabili e ricchi di emozioni.

Testo di Veronica Longo – Rassegna stampa a cura di Rosalba Volpe

 

La mostra dura fino al 19 luglio, orario 17:00-21:00, eccetto il mercoledì.

Sabato e domenica, 10.30-13:30, 11:00-21:00. INGRESSO LIBERO

Info: +39 333 2191113 – controsegno@libero.it – www.controsegno.com

FB e Instagram: Atelier Controsegno

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