Susi Piazza: sottili armonie

Susi Piazza, Violenza, 2014, incisione sperimentale su cartone, 297 x 200 su carta 500 x 350 mm

Sabato 7 maggio 2016, alle ore 19.00, si inaugura la mostra dell’artista friuliana Susi Piazza, a cura di Veronica Longo, presso l’Atelier Controsegno, in Via Napoli 201, lungomare Bagnoli (Cumana Dazio).

Apre la serata la performance di danza contemporanea della ballerina Angela Rizzo, la chiude l’esibizione di musica strumentale dell’Antonello Petrella Trio (Antonello Petrella sassofono, Marco Garofano chitarra, Enrico Buono basso e contrabbasso).

 

E con maggio ricompare il caldo, la voglia di sole, spiaggia e Susi Piazza, l’artista che lo scorso agosto ha portato a Pozzuoli la sua conoscenza del cartone tenendo un bellissimo seminario presso la nostra sede sulle rive del mare.

Classe 1965, Susi Piazza nasce a San Vito al Tagliamento (Pordenone) dove si diploma in Ragioneria nel 1984 ma, ben presto, scopre l’amore per l’arte iniziando, casualmente, a frequentare lo studio di un maestro friulano dove apprende le tecniche della puntasecca e dell’acquaforte. In seguito a questa “rivelazione”, Susi sceglie di dedicarsi esclusivamente all’incisione e dopo diverse esperienze sul posto approda a Venezia, all’Atelier Aperto diretto da Nicola Sene che diventa la sua grande mentore. E non poteva esserci luogo più proficuo per Susi, laddove l’Atelier Aperto, da sempre, è la fucina di grandissimi artisti; lì si specializza nell’incisione sperimentale con gli illustri Riccardo Licata, Rina Riva, Elias Benavides, oltre a Silvano Gosparini, direttore del Centro Internazionale della Grafica di Venezia, con il quale realizza vari pregevolissimi libri di artista. Negli anni Susi continua la sua ascesa artistica, esponendo, curando progetti di grafica o tendendo corsi, non solo nel territorio friulano e veneto, ma in giro per il mondo.

Torna a Pozzuoli con la sua allegria, la grande voglia di vivere e questa volta anche con le incisioni, qui esposte in tutto il loro colore e dinamicità.

Sono corpi di donna, rappresentati in maniera non convenzionale, laddove, la raffigurazione degli stessi non appartiene alla figurazione classica, ma sono l’espressione di un moto dell’animo.

Si tratta prevalentemente di opere eseguite su cartone cuoio o grigio “vegetale”, in maniera singolare: Susi talvolta incide a puntasecca il soggetto già “programmato” nelle sue forme essenziali e ne rende la plasticità con spatolate di stucco, polveri o altri materiali “giustapposti” al supporto, altre volte crea casualmente delle “macchie” con lo spray sul cartone, che poi sfrutterà per dare forma all’immagine che giace lì nascosta. Anche se stilisticamente sono totalmente diversi, questo modo di lavorare non può non ricordarci Michelangelo quando affermava che ogni blocco di pietra ha una statua dentro di sé ed è compito dello scultore scoprirla e così, Susi Piazza, l’artista del cartone, fa emergere da questo supporto povero, le rappresentazioni della sua mente. Queste donne, piegate e sole (Nudo, 2005),oppure in gruppo con altre, espongono i loro corpi spogli al mondo che le osserva, non hanno volti e mani, probabilmente perché i sentimenti non necessitano di dati fisiognomici per esser riconosciuti, ma parlano da sé. E’ questo il caso di stampe come Violenza (2014) in cui la donna senza viso rivela tutto il suo abbandono, o di Tensione (2014) in cui sembra ci sia un movimento ritmico, che potrebbe ricordare l’olio su tela La danza (1909) di Henri Matisse. Se, infatti, i suo lavori risultano molti pittorici e ben diversi dal prototipo dell’incisione tradizionale, ciò è scaturito non solo dalla modalità dell’artista di rendere le masse con paste fluide, carborundum e tanto altro, ma anche, e soprattutto, da una grande conoscenza e perizia in fase di stampa, laddove non solo la scelta delle tonalità degli inchiostri è fondamentale, ma il modo in cui li si adopera. Susi, infatti, realizza le sue grafiche con velature, mascherine, rullate, imprimendo varie volte diverse matrici o creando soluzioni composte da fondi più “trasparenti” sovrapposti ad altri e impressi sullo stesso foglio, pertanto, la fase di stampa si trasforma a sua volta in un momento demiurgico. Lo stesso accade nelle xilografie in cui la matrice, resa materica da segni e abrasioni, viene inchiostrata sia nel solco (come una calcografia) sia nel rilievo per mezzo dei rulli. Il risultato finale sono opere cariche di forza, qualche volta dai toni terrosi e brillanti, altre dalle sfumature lievi e delicate, in cui materie e inchiostri si sovrappongono per offrirci una ricercata armonia di forme e colori, con sfondi estremamente pittorici.

 

Su questa scia, al confine tra il pathos e la voglia di vita delle interpreti femminili di Susi Piazza, si colloca, all’apertura del vernissage, la performance di danza contemporanea della ballerina Angela Rizzo per poi chiudere la serata in bellezza con le sonorità acustiche dell’Antonello Petrella Trio.

In particolare, la salernitana Angela Rizzo ha intrapreso gli studi di danza nel 2005, presso il Centro Studi Danza Classica & Moderna di Anna Iorio e Valeria Milingi, perfezionandosi in classico, moderno, contemporaneo e hip-hop. Nel corso della sua formazione, ha partecipato a numerose rassegne e per l’occasione presenterà una performance inedita, Free woman, nella quale mette in scena non solo il senso di libertà della donna, ma la sua essenza come luce, terra e oscurità.

Conclude la presentazione della mostra l’Antonello Petrella Triocomposto da Antonello Petrella al sassofono, Marco Garofano alla chitarra ed Enrico Buono al basso e contrabbasso che eseguiranno Music in our minds, brani inediti tra jazz, funky e sonorità mediterranee. Nello specifico, Antonello Petrella è il sassofonista di vari collettivi musicali (Rete co’mar, Bata ngoma, Orchestra acustica del Pausyllipon) la cui passione per la musica d’improvvisazione, lo inducono a presentare un progetto che prevede pezzi strumentali originali, di propria composizione, oltre a una rivisitazione di alcuni brani della tradizione afro-americana. Per fare ciò si avvale di due interpreti di esperienza e di estremo gusto musicale come Marco Garofano (Bata ngoma) e Enrico Buono (Orchestra acustica del Pausilypon).

 

Come sempre, un evento da non perdere, esordio di una serie di iniziative irrinunciabili tenute in Atelier: Domenica 8 maggio, Materia, segno e colore, ore 10:00-19:00, corso di Susi Piazza dedicato all’incisione sperimentale su cartone e plexiglas (massimo 10 persone, prenotazione obbligatoria).

 

Sabato 14 maggio, Serate in atelier: Tessendo sogni sottili, ore 21:00, monologo che tratta della vita della fotografa Tina Modotti interpretato dall’attrice Federica Palo con la regia di Francesca Picci e, per l’occasione, con la voce narrante di Raffaele Bruno (massimo 40 persone, su prenotazione).

 

E per tutto il resto, non resta che continuare seguirci in questo cammino verso l’arte, sotto le sue mille sfaccettature e sottili armonie…

 

Testo critico di Veronica Longo

Rassegna stampa a cura di Rosalba Volpe

 

La mostra è aperta dal 7-21 maggio, dal martedì al sabato: 10.00 – 14.00 e 16.00 – 20.00; domenica 16.00 – 19.30. Lunedì e festivi chiuso. INGRESSO LIBERO.

Info e prenotazioni: +39 3398735267 – controsegno@libero.it

http://www.controsegno.com – FB: http:/www.facebook.com/AtelierControsegno

Evento facebook: https://www.facebook.com/events/990083164374387/