Alfredo… In scena

1968, china su carta, 13 x 20 cm

Sabato 20 febbraio 2016, alle ore 18.00, si inaugura la mostra dell’artista Alfredo Abbisogno, a cura di Veronica Longo, prima antologica presentata all’Atelier Controsegno, in Via Napoli 201, Pozzuoli, Napoli (lungomare Bagnoli, nei pressi della stazione Cumana Dazio).

Per questa speciale occasione sarà presentata la performance di teatro-danza Pezzi da delirio, ovvero il teatro delirante, a cura di Federica Palo e Martina Coppeto, con gli attori della compagnia Delirio creativo.

Si dice di alcuni artisti che non amino esibirsi troppo, preferendo operare religiosamente nella privacy del loro studio. Ancora di più questo si può affermare per gli scenografi che, per definizione, lavorano dietro le quinte. È questo il caso di Alfredo Abbisogno che, in questa esposizione, mette in mostra il lavoro di un’intera vita dedicata, con dedizione e devozione, all’arte a e al teatro: attraverso il suo percorso, Atelier Controsegno ha il piacere di presentare per la prima volta presso la sua sede un’antologica completa.

Nato a Sessa Aurunca (CE), classe 1943, dopo il diploma all’Istituto d’arte Filippo Palizzi nella sezione Pittura nel 1963 consegue il diploma accademico di I Livello in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1970. In tutti questi anni si è dedicato alacremente a diverse forme artistiche, a partire dalla pittura con accenti informali e tonalità pastello negli anni ‘70, passando per le scenografie di diversi spettacoli e compagnie di rilievo, collaborando dal 1967 al 1970 anche per i prestigiosi Teatro di San Carlo e Teatro Mediterraneo. Nello specifico, gli studi scenografici, realizzati spesso con le chine acquerellate su carta, rivelano una meticolosità dell’operato e soprattutto, una sapienza nel disegno, sia architettonica sia di arredo, veramente non comune. Non è quindi un caso che nel 1971 partecipi al concorso presso il Centro Sperimentale di Cinematografia classificandosi ai primi posti e inizi anche l’attività di grafico. In seguito si dedica pure alla fotografia teatrale (quella di tipo analogico in bianco e nero, stampata in camera oscura) che lo rende autore di scatti pregevolissimi che ritraggono attori e personaggi pubblici noti, come Dario Fo, Franca Rame, Peppe Barra e tantissimi altri… In particolare, nel 1979-80 è fotografo aIIe III e IV Settimana Internazionale di Teatro Laboratorio a Torre del Greco e nel 1980 e ‘82 alle Biennali di Teatro di Venezia. Negli anni ‘80 continua la professione di grafico in qualità di titolare dello studio Sintesi Progetto Grafica e dal 1985 al ‘93 diviene il responsabile della rassegna ANIAI (Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti  Italiani):le sue campagne pubblicitarie sono selezionate dalla IGP (Impresa Generale per la Pubblicità) tra le migliori a livello nazionale.

Artista dalle mille sfaccettature, come un dodecaedro dalle facce splendenti: pittore, scenografo, fotografo, pubblicitario, ma non solo… con il nuovo millennio coltiva anche un’altra passione, quella per il modellismo d’autore, rivolto a collezionisti italiani e stranieri, amanti di questi oggetti rari e ricercati. Alfredo costruisce così locomotive in ottone fotoinciso, motorizzate e funzionanti, in scala perfetta 1:87 e 1:43, dotati di un’incredibile dovizia e precisione dei dettagli e presentati con regolarità tra il 2004 e 2012 alla Fiera del Modellismo, nell’ambito delle esposizioni di Novegro Expo a Milano.

Tuttavia, nel suo lungo percorso, Alfredo sceglie volutamente di essere al di fuori dei circuiti “commerciali” di critici e gallerie, reputando che si debba operare per il piacere dello stesso e non per un fine meramente economico, seguendo l’onestà intellettuale dell’arte, per l’arte.

Dopo un’apparente pausa da questo mondo, dal quale mai si distacca del tutto, insegnando Discipline pittoriche e Fotoincisione (a partire dal 1970 fino al 2004) a tantissime nuove leve del liceo artistico o degli istituti d’arte Palizzi e Boccioni, recentemente, Alfredo ritorna alla pittura: accantonate le espressioni informarli degli anni giovanili realizzate con smalti, olio, tempera e china, o quelle in cui le foglie stesse, perdendo vita nel tempo, cambiano il colore e l’aspetto, ora si lascia andare a una figurazione più vicina e sensibile alla natura, in tele di grandi dimensioni, spesso di formato quadrato, dipinte ad acrilico, in cui talvolta la scrittura s’integra divenendo parte dell’opera e, i singoli caratteri, oltre ad avere una bellezza grafica, rivelano nella composizione il messaggio subliminare più recondito. A ben vedere, si può così affermare che Alfredo, calato il sipario, entri in scena da protagonista indiscusso per mostrare al suo pubblico quello che è un percorso, non solo artistico e professionale, ma anche umano. Come direbbe Shakespeare, Tutto il mondo è un teatro e tutti gli uomini e le donne non sono che attori: essi hanno le loro uscite e le loro entrate; e una stessa persona, nella sua vita, rappresenta diverse parti. E noi, in questa mostra, abbiamo conosciuto i vari aspetti di quell’uomo singolo, unico e irripetibile, che s’incarna nell’artista Alfredo Abbisogno.

In questo scenario, non poteva esserci spettacolo più idoneo di quello curato  da Federica Palo e Martina Coppeto: Pezzi da delirio, ovvero il teatro delirante.

Dalle ore 19.00, infatti, sarà presentata la performance di teatro-danza in cui la straordinaria passione degli allievi attori di Delirio creativo, abbraccia lo spirito del teatro, imperfetto e per questo umano, in una carrellata di composti deliri dello spirito. Ovviamente la scelta di questa rappresentazione non è stata casuale: alcuni interpreti della suddetta compagnia teatrale si sono già esibiti presso l’Atelier riscuotendo un notevole successo e apprezzamento di pubblico.

Un evento, quindi, in cui vita quotidiana e artistica si fondono all’unisono, proprio come avviene sul palcoscenico, quando, a un certo punto, si perde la cognizione di ciò che sia vero e ciò che sia simulato… Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, è stato un “personaggio alla ricerca d’autore” o un unico essere che, persa l’identità, si confronta con i suoi centomila volti e anime esistenti.

Non a caso Pirandello stesso affermava: la facoltà d’illuderci che la realtà d’oggi sia la sola vera, se da un canto ci sostiene, dall’altro ci precipita in un vuoto senza fine, perché la realtà d’oggi é destinata a scoprire l’illusione domani. E la vita non conclude. Non può concludere. Se domani conclude, è finita.

 

Testo critico di Veronica Longo – Rassegna stampa a cura di Rosalba Volpe

La mostra è aperta dal 20 febbraio al 5 marzo, dal martedì al sabato: 10.00 – 14.00 e 16.00 – 20.00; domenica 16.00 – 19.30. Lunedì e festivi chiuso. INGRESSO LIBERO.

Info: +39 3398735267 – controsegno@libero.it

www.controsegno.comwww.facebook.com/AtelierControsegno

Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/185761371785464/

Napoli, gennaio 2016. Foto di Paolo Vitale
Delirio Creativo al Teatro palcoscenico, Napoli, gennaio 2016. Foto di Paolo Vitale